LA UE E LE ELITE

di Andrea Farhat

La UE, la costruzione burocratico/massonica voluta dai centri di potere finanziario, ha i mesi contati. Concepita e strutturata negli anni delle ‘vacche grasse’ si è dimostrata incapace di reggere l’onda lunga della globalizzazione,della conseguente de industrializzazione,dell’impoverimento dei popoli e dell’immigrazione fuori controllo.Le promesse di un continente modello,in linea con la narrazione mondialista,sono state ampiamente disattese.L’impoverimento dei ceti subalterni,L’indebolimento delle classi medie,con sullo sfondo la continua precarizzazione e incertezza stanno rendendo la situazione ingestibile per le classi dirigenti europee frastornate dalla Brexit.La scelta mondialista,datata ormai alcuni anni,di favorire nelle competizioni elettorali,a suon di finanziamenti,i candidati a più basso profilo etico-politici,in modo da lasciare sempre più spazio alla componente tecnico-finanziaria si sta dimostrando,per loro,un boomerang.
La ragioniera Merkel,il traffichino Junker e il sempre più imbambolato Hollande si stanno dimostrando incapaci di gestire la situazione come da mandato affidato loro dalle elite finanziarie che li ha voluti.In Italia siamo al paradosso,il malcontento è stato fatto convogliare,con mossa molto abile,verso ilM5S,collettore tecnologico/messianico del malcontento del paese in modo che si evitasse una presa di posizione più netta.(teoria,peraltro,spesso rivendicata dallo stesso Grillo).Dopo il viaggio alla ‘City ‘ di  Di Maio e,in queste ore,la visita dello stesso presso il museo dell’oro causato di Gerusalemme,il M5S dimostra,per chi non l’avesse capito,la totale subalternità del movimento alle logiche mondialiste.I 5 stelle non sono una forza anti sistema ma lo strumento del sistema per gestire e incanalare il malcontento.Quando la sbornia in favore dei penta stellati sarà finita l’Italia più incazzata,impoverita e spaesata sarà alla ricerca di alternative vere.In quest’ottica l’area antagonista deve comprendere di essere alla vigilia di un momento storico ed essere capace,parlando il linguaggio delle vaste aree impoverite,di intercettare il malcontento e trasformarlo così in un attacco al sistema.

ELITE SENZA VERGOGNA: BARROSO, DALL’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO ALL’INTERNALIZZAZIONE DEL CAPITALE.

di Andrea Farhat

Nel bel mezzo della crisi delle banche europee,la Goldman Sachs
annuncia oggi l’assunzione di Durao Barroso come presidente non
esecutivo e advisor della banca d’affari USA.I padroni della
finanza,incuranti della progressiva presa di coscienza da parte dei
popoli d’Europa dell’asservimento evidente delle classi dirigenti
europee alla finanza internazionale non si fanno nessuno scrupolo ad
assumere Barroso come loro advisor.Il rapporto incestuoso tra Goldman
Sachs e i politici europei è di antica data:Prodi,Monti,Draghi(solo per
citare gli italiani).La storia di Barroso è esemplare dei tripli salti
mortali che caratterizzano le classi dirigenti che ci
comandano.Barroso,figlio della borghesia portoghese,si distingue
all’università di Lisbona non tanto per la disinvoltura con la quale
maneggia i codici ma soprattutto per l’adesione ad un piccolo gruppo
trotzkista attivo in facoltà in piena rivoluzione dei garofani.

Dopo un breve periodo di decantazione lo troviamo,opla’,nel 1980 tra i
dirigenti del PSD formazione portoghese di centro-destra aderente al
PPE.Dopo alcuni anni durante i quali svolge il ruolo di ministro degli
Esteri e Primo Ministro del suo paese lo si ritrova,d’incanto,per 10
anni presidente della commissione Europea.Il pingue Barroso ha un
percorso politico molto simile a quello dei neo-con statunitensi i
quali,anche loro,partiti da posizioni trotzkiste li ritroviamo a fianco
di Bush Junior in qualità di ispiratori e pretoriani del ‘New Middle
East’,che,dopo centinaia di migliaia di morti,ha portato alla tragica
situazione attuale.La nomina odierna dí Barroso mostra due
cose:l’arroganza dei centri del potere finanziario e il disinvolto
atteggiamento di alcuni internazionalisti marxisti.La mancanza di radici
e di identità di entrambe gli internazionalismi creano le premesse per
queste incomprensibili giravolte.I popoli Europei hanno bisogno più che
mai di nuovi leaders capaci di spazzare via questa banda di burocrati e
criminali che,per conto del grande capitale,ci hanno fatto precipitare
nella situazione attuale.PRIMA AVVIENE E MEGLIO È PER TUTTI!

BREXIT, CRISI ECONOMICA, FLUSSI MIGRATORI, ELEZIONI IN AUSTRIA. L’EDIFICIO EUROPEO INIZIA A VACILLARE

di Andrea Farhat

Nei primi 40 anni del lungo dopoguerra, complice lo scontro tra i due blocchi, buona parte dei paesi europei venivano governati da partiti eredi della tradizione novecentesca funzionali al mantenimento di certi equilibri. Nello stesso periodo, 45-85, la cosiddetta Europa occidentale veniva lentamente ma inesorabilmente contagiata dall’american way of life: consumismo, edonismo, aborto, divorzio, materialismo e inglesizzazione del linguaggio. Queste spinte alla disgregazione hanno progressivamente eroso quell’omogeneità valoriale che da sempre rappresenta uno dei collanti principali del continente. Con la caduta del muro, rotti certi equilibri, senza più la paura della minaccia, vera o presunta d’oltre cortina, parte una nuova fase. Inizia lo smantellamento dei diritti e delle tutele dei popoli sedimentatesi nel corso dei decenni precedenti:precarietà,privatizzazioni,riduzione delle prestazioni sanitarie diventano il mantra di quegli anni. Nel frattempo l’accelerazione voluta del processo di globalizzazione favorisce l’ingresso in Europa di merci a basso costo e zeri diritti sociali,favorendo altresì la delocalizzazione del lavoro.
Con l’obiettivo di creare una struttura istituzionale stabile di controllo viene accelerata la costruzione dell’UE e dell’euro.La retorica sui padri fondatori d’Europa Monnet, Spinelli, Schuman (di cultura mondialista) cerca di dare un fondamento etico/morale all’UE. Questo processo viene reso possibile grazie alla combinazione di 3 elementi:media proni al progetto, classe politica di scarso spessore,finti intellettuali asserviti alle grandi strategie in atto.
Tutto risulta sotto il controllo delle elite dalla nascita dell’euro fino agli anni 2008-2009,anni carichi di promesse e di aspettative.Poi,intorno alla fine dello scorso decennio avvengono due imprevisti che si aggiungono alla disoccupazione su larga scala e ai flussi migratori senza controllo.Il primo è l’esplosione della crisi partita dagli USA è generata dall’ingordigia del suo apparato finanziario,il secondo è l’esplosione dei social media che sfuggono in parte al controllo ferreo operato fino a quel momento dai media tradizionali.Travolta dalla crisi e con strumenti di controllo non più funzionali alle proprie esigenze,la classe dirigente europea da’ chiari segni di nervosismo e di incapacità di gestire la crisi in atto.La struttura della UE appare sempre più simile a quella dell’URSS dell’ultimo decennio della sua esistenza,grande burocrazia e promesse disattese.In questo quadro difficile ma avvincente i popoli si stanno ribellando facendo risuonare in tutto il continente il rumore delle catene che si stanno spezzando. Siamo alla vigilia di un periodo entusiasmante! Viva l’Europa dei popoli, viva la terra dei nostri padri!

NEL SUD EST ASIATICO C’E’ POSTO PER L’ITALIA

di Alberto Nicoletta

Le rotte commerciali Italiane sono storicamente sempre state attaccate da svariati nemici o falsi amici della Nostra Penisola, comportando gravi perdite per la Nostra economia, una nazione industrializzata come l’ Italia necessita di uno spazio estero commerciale se vuole continuare a sopravvivere, in questo spazio rientra appieno la cosiddetta Regione del Sud Est Asiatico.
il Sud-Est asiatico è senz’ altro un’ area di forte interesse per la piccola media impresa italiana, che ivi commercia nell’ ambito dell’attività tessile con prodotti e macchinari per la produzione di capi, il grosso di tale commercio riguarda la Lombardia. Commercio che nel Bangladesh è per ora esente dallo strozzinaggio del W.T.O. anche se gli Stati Uniti stanno cercando di convincerne il cambio di rotta, questo slegamento da certi aspetti della tecno-finanza favorisce le piccole realtà che possono trovare un mercato in parallelo a quello delle grosse compagnie, le riduzioni dei tassi doganali in nazioni come l’ Indonesia facilitano questi scambi, in oltre il prodotto italiano basato su etichette che nascono da piccole imprese storicamente a conduzione familiare è ricercato qualitativamente.
Il forte utilizzo dei contanti in nazioni come il Regno di Cambogia favoriscono chi preferisce svincolarsi da mediazioni bancarie, favorendo il vero commercio materiale e non la tecno finanza virtuale, che da egemone sul commercio ha aperto una caccia al contante nei paesi Occidentali.
Il Sud-Est Asiatico aumenta il proprio interesse come piazza commerciale grazie alle centinaia di migliaia di abitanti che stanno aumentando il loro tenore di vita e che richiedono sempre più prodotti , trasformandosi in importanti clienti; aumentano così anche il tasso di urbanizzazione e l’ industrializzazione; di conseguenza cresce la domanda di energia (stimata dal 2013 al 2035 dell’ 80% secondo l’International Energy Agency). Tuttavia il Governo Italiano non sembra voler dare troppi aiuti alla Camera del Commercio o ad altri enti al fine di agevolare gli imprenditori italiani, interessante sarebbe per noi anche il settore del turismo, fiorente ad esempio in Thailandia.
Ad oggi nel sud est è entrato a giocare un ruolo preponderante la Cina, maggior partner commerciale dell’ ASEAN (Association of South East Asian Nations) e forte di una flotta marina militare in rapida espansione con la quale va ad attuare la strategia del filo di perla che prevede il controllo armato del proprio commercio in quell’area. A dare fastidio a questo espansionismo economico-militare –cinese, troviamo gli Stati Uniti, legati all’alleato Nipponico anch’esso storicamente interessato alla Regione, nonché l’Australia e la Corea del Sud; l’Unione Europea invece risulta forte di un investimento di 156.000.000 milioni di dollari, ponendosi come prima investitrice dell’ area e in diretta competizione con Tokyo, Pechino e Washington.
La richiesta crescente di idrocarburi sta trasformando il mare a Sud della Cina nel nuovo Golfo Persico, e proprio li gli U.S.A. vanno a provocare i cinesi con esercitazioni militari, dispiegamento di forze speciali in Thailandia e Indonesia, sblocco sull’ embargo delle forniture militari al Vietnam (cercando un nuovo alleato oltre ai vassalli filippini), attacchi economici! Che la destabilizzazione creata dagli attentati in quella zona centri qualcosa? C’è da chiederselo!
In questo contesto, con possibilità di sviluppo ma con troppi avvoltoi, si muovono gli imprenditori italiani, a prima vista per nulla tutelati dal proprio Governo, ne è forse una prova il recente attentato a Dacca da parte di alcuni fanatici che si vorrebbe ricollegare all’ISIS. Un Sud Est Asiatico che vuole crescere come le ex potenze occidentali ma con gli attentati in Indonesia, Bangladesh, Thailandia e Filippine deve pagare il suo dazio gettandosi ormai nell’incubo del terrorismo che curiosamente si sta muovendo secondo gli interessi strategici del Nord America.

SALARIO MINIMO GARANTITO

di Paolo Rada Jafar

 

La tematica relativa all’introduzione anche in Italia, sulla scorta per altro di quanto già avviene in molti paesi europei,del reddito di cittadinanza o salario minimo garantito non è una questione che si può dirimere facilmente.Fondamentalmente i fautori dell’introduzione di questa misura affermano che essa servirebbe a “garantire le fasce deboli”,ad impedire il perpetuarsi di situazini di povertà cronica.Visto da questo punto da vista come non dar ragione ai fautori e ai teorizzatori di questa misura.Ma d’altro canto coloro i quali si oppongono,invece all’introduzione del salario minimo garantito affermano che esso andrebbe contro un principio fondamentale di giustizia cioè che non è equo che colui il quale non compie nessuan opera,non lavora percepisca un reddito al pari di colui il quale invece lavora e dunque percepisce un salario se lavoratore dipendente o ha un guadagno su quanto investito se imprenditore.Visto da questo punto di vista come non dare ragione a coloro i quali si oppongono all’introduzione di siffatta misura.
E’ quasi impossibile dirimersi in siffatta controversia…
Forse la storia ci può aiutare a uscire fuori da questa sacca dialettica:Roma imperiale instaurò anch’essa una misura simile al salario minimo garantito:periodicamente veniva dato del grano ,vettovaglie alla plebe del suburbio la quale divenne da popolo consapevole della propria dignità(cittadini) a sottoproletariato fannullone e senza dignità,sempre prono ai valori dell’imperatore di turno il quale così si garantiva una sorta di stabilità sociale al prezzo però dell’annientamento ontologico dell’essere di quelle persone,le quali subirono una sorta di caduta antropologica divenendo da uomini seppur poveri ,ma dignitosi consapevoli del proprio essere uomini a quello di plebaglia mantenuta oziante.
Il lavoro salariato dà dignità?Noi non affermiamo in maniera categorica questa asserzione (il lavoro salariato è anche sfruttamento,ma non solo sfruttamento) ,ma altresì affermiamo che l’indipendenza economica derivante dal frutto del proprio lavoro,seppur salariato,rende l’uomo responsabile,onora la sua persona,mentre invece un salario di stato ,quale rendita (salario minimo garantito),o quale stipendio per finti lavori(l’amministrazione pubblica è piena di casi simili…)annulla la personalità e la dignità dell’essere umano il quale è così trasformato in individuo-massa sempre pronto a genuflettersi allo stato papà che passa la mancetta mensile.
Non è che magari coloro i quali propugnano l’introduzione di questa misura sotto sotto mirano alla creazione di una immensa plebaglia ,la quale buona ,buona accetterrà tutti i vari diktat che i governi di turno faranno ingurgitare al popolo…?Non è questa misura un attacco contro la persona…?
Paradossalmente potrebbe avvenire questo:il disoccupato senza un soldo,senza una casa è potenzialmente un ribelle (ed avere dunque una sua personalità),mentre invece il mantenuto a cui lo stato papà elargisce 4-500 euri mensili, con magari una piccola casa popolare oltre a divenire da persona individuo (magari impiegando il suo tempo in atttività non certo consone alla dignità umana :alcolismo docet…),diverrà il cane da guardia del sistema ,diverrà colui il quale se il sitema dovesse venire meno vedrebbe perdere quel poco,quelle briciole che lo stato da a lui…Non è che questa massa sarà la prima ad accorrere al ,parafrasando Orwell,il minuto d’odio che il sistema via via riserva ai propri nemici ideologici,politici,religiosi?
Et voilà:due piccioni con una fava :distruzione della persona,degradazione antropologica e contemporaneamente far si che una massa con pulsioni potenzialmente ribellistiche (non diciamo rivoluzionaria..) non solo venga annullata,irretita ,resa inoffemsiva,ma si trasformi in pretoriani del regime stesso.
Gli Stati Uniti d’America da sempre all’avanguardia sono passati dall’idea del reddito di cittadinanza a quella di dare la stessa agli stranieri dopo un periodo di permanenza nell’esercito,essendo sempre minore il numero di cittadini WASP disposti a morire nelle varie guerre scatenate dagli USA stessi in ogni parte del mondo.
E’ veramente stupefacente come il mondialismo riesca a capovolgere l’aggressività ribellistica degli ultimi della classe in sonnolenza oziosa con relativa perdita della dignità della persona attraverso il salario minimo garantito o addirittura utilizzare quella carica d’odio e di violenza ai fini della salvaguardia del regime stesso o nel caso degli Stai Uniti d’ America convogliarla e dirigerla in funzione dei propri obiettivi, ovvero verso i nemici degli Stati Uniti stessi .

E.R.P. OVVERO L’INGANNO DEL PIANO MARSHALL

di Alberto Nicoletta

L’ E.R.P. (European Recovery Program), piano per la ripresa Europea, meglio conosciuto con il nome di Piano Marshall fu uno dei piani politico-economici imposti dagli stati uniti sull’ Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Fu nel 1947 che il segretario di stato statunitense George Marshall annunciò al mondo il progetto di “aiuti” per un’ Europa da ricostruire dopo la guerra, in realtà non si trattò come ci insegna ancora la propaganda yankee di un’ atto solidale, ma di una vera e propria strategia per impadronirsi dell’ Europa… Vediamo cosa avvenne in Italia !

Il Piano fu applicato dal 1948 al 1951 in Italia e Europa, e riguardava la vendita di manufatti utili al rilancio dell’ economia europea, tuttavia i beni venduti all’ Italia avevano un prezzo fissato dagli americani in loro favore, o meglio, alcuni prodotti erano gratuiti ma altri venivano ceduti a quattro volte il loro valore, ovvero per ogni bene gratuito ve ne era un altro al quadruplo del prezzo.
Conseguentemente, il cemento, gli autocarri e i macchinari che l’ Italia comprò dagli stati uniti generarono un debito, ed il notevole guadagno degli u.s.a. fu favorito anche dal fatto che per la produzione di tali beni, gli operai nord-americani furono pagati pochissimo e furono costretti a orari lavorativi sconsiderati, tali da creare una situazione di “semi-schiavitù” coadiuvata dai loro stessi sindacati denominati “Unions”.
Il 18 aprile del 1944 Papa Montini crea la P.C.A. (Pontificia Commissione d’ Assistenza) la quale a guerra finita si occuperà di ricevere le navi nord-americane a Roma cariche di aiuti per l’ Italia, come previsto dal Piano Marshall. Tale organo era fortemente infiltrato di doppiogiochisti come Taylor ovvero l’ ambasciatore di Roosvelt, nel 1973 la P.C.A. sarà sciolta e dalle sue ceneri nascerà la C.A.R.I.T.A.S.
Ed è proprio la P.C.A. che lucrerà sul piano E.R.P. creando un vero e proprio monopolio, prelevando sistematicamente una parte dei soldi destinati all’ acquisto dei beni venduti dagli u.s.a. , l’ Italia arrivò quindi a pagare i beni in alcuni casi fino a 8 volte il loro valore reale, le uscite della Nazione supereranno le entrate e il meccanismo del debito creatosi diventerà il guinzaglio delle banche americane nei confronti dell’ Italia.
Parallelamente l’ Italia era invasa dalle am-lire(Allied Military Currency) , una moneta messa in circolazione dall’ “Amministrazione militare alleata dei territori occupati” dal 1943 fino al 1950 (del 1945 al 1950 con l’ aiuto della Banca d’ Italia) priva di un corrispettivo in oro gli americani la stampavano al costo tipografico, per poi rivenderle agli italiani, trasformandolo in un signoraggio atto a finanziare la loro occupazione.
Tale moneta venne immessa nei territori del Sud-Italia (143.000.000 di AM-lire emessi solo nel 1943) in quantitativi eccessivi, ciò generò un’ inflazione che alzò enormemente il costo della vita, generando criminalità e prostituzione. Con questo sistema gli americani nel giro di due anni comprarono tutta l’ Italia. Questa manovra economica contribuì al disfacimento del Mezzogiorno aumentando il divario con il Nord-Italia……. Un’ Italia che non divenne certo per merito degli americani la quarta nazione al mondo (passando rapidamente al sesto) in termini di crescita negli anni ’50, per poi decadere fino ad oggi ma questa (anche se collegata) è un’altra storia….

IMMIGRAZIONE

di Paolo Rada Jafar

La collutazione fra un italiano e uno straniero avvenuta nella marche e che ha visto la morte di quest’ultimo ci spinge a fare, a boccie ferme dopo circa una decina di giorni dall’episodio, qualche modesta considerazione riguardo a come, quasi rispondendo a una sorta di istintivo richiamo della foresta antirazzista e antifascista, tutti i mass media, i commentatori politici e gli esponenti dei vari partiti politici hanno presentato i fatti.
L’italiano subito è stato etichettatto quale ultras, (già diffidato…ahime!), ed ergo violento dunque per sua natura. L’alllogeno è stato subito invece presentato quale rifugiato,persona in fuga dalla guerra, dalla miseria e dunque buono per sua natura. In funzione di queste due premesse i fatti per come si sono svolti non dovevano essere oggetto di indagine imparziale: da una parte abbiamo il cattivo, dall’altra abbiamo il buono.
Abbiamo però appreso che numerosi testimoni hanno affermato che l’italiano si è dovuto difendere in quanto oggetto di una violenta aggressione da parte della coppia di stranieri con la donna, che morsicante e armata di scarpa si scagliava contro il povero italiano coadiuvava nell’aggressione suo marito il quale impugnava invece un cartello stradale usato come mazza…Tutte le vestali democratiche antirazziste e antifasciste si sono presentate ai funerali della vittima, lo stato (noi con le nostre tasse…) ha pagato le spese per i funerali, promettendo naturalmente alla vedova di poter rimanere in italia e conseguire – quale sogno della sua vita – la laurea in medicina…Siamo sicuri che i politici che si sono presentati ai funerali della vittima dell’aggressione razzista pagheranno con i loro ricchi emolumenti le spese per gli studi e il mantenimento della vedova…
Non volendo essere tacciati di xenofobia stendiamo un velo pietoso e non esprimiamo nessuna opinione morale su chi approfittando della morte di una persona cara…(ci fermiamo…)
Ci chiediamo innocentemente: perché le più alte cariche statali partecipano solo ai funerali della vittima di questa rissa? Se la persona morta fosse stata italiana avrebbero partecipato ai funerali della vittima?Non è che costoro sono razzisti contro il popolo italiano, contro i cittadini italiani?
Noi restiamo allibiti nel vedere queste situazioni le quali non fanno altro che produrre nel popolo italiano,tanto disprezzato dalla casta radicalchic dei salotti buoni del politicamente corretto,forme di odio,avversione ,xenofobia verso gli stranieri…Ma questo è normale che avvenga!E’ normale nel momento in cui il cittadino medio si sente espropriato della considerazione ,dell’attenzione dei propri rappresentanti democraticamente eletti i quali invece sono più interessati a tutelare gli allogeni che giunguono sul suolo della patria o a tutelare i diritti delle varie minoranze etniche o sessuali..
Chi scrive è coniugato con una donna straniera e dunque non ha nessuna forma di pregiudizio irrazionale verso gli stranieri ,anzi…ma quello che balza agli occhi è stupefacente:politici,chierici,intellettuali che dovrebbero teoricamente amare il proprio popolo,la propria patria invece si preoccupano più delle condizioni di coloro i quali giungono clandestinamente sul nostro territorio o sulle condizioni dell’ultimo esemplare di giraffa nana,o sulle condizioni della più remota tribù aborigena…
Come è possibile che persone nate in europa, istintivamente parteggino, si schierino, subito, senza se e e senza ma a favore dell’immigrato di turno e si scaglino invece contro l’italiano o l’autoctono? Queste stesse persone sono coloro le quali hanno tacciato di ignoranti, disinformati gli elettori inglesi i quali hanno votato la brexit. Vi è in essi una sorta di spocchia intellettuale da “erre moscia”,una sorta di odio ,di disprezzo razzista verso il popolo di cui fanno parte…Lo stesso identico disprezzo ,odio irrazionale che hanno verso Donald Trump o Putin i quali rapppresentano per loro tutto ciò che vi è di più sbagliato:gerarchia,autorità,decisionismo ecc.in una parola quei valori patriarcali che da sempre hanno permeato la nostra civiltà.Ciò non vuol dire che noi vediamo in Trump il nostro modello o idolo,ma è interessante notare come l’intellighenzia politicamente corrretta veda in lui,così come in Putin(ora anche in Erdogan)il prototipo del fascista autoritario ,cattivo,machista ecc.
Non è che i vari commentatori politicamente corretti,gli esponenti dei partiti in questione e tutta la belante borghesia antirazzista politicamente corretta odiano l’europa,odiano gli europei:essi amano l’umanità solo se allogena,straniera,cosmopolita? La risposta è si cari lettori:essi odiano la nostra millenaria civiltà.
In un mondo normale essi verrebbero definiti traditori della patria,invece li troviamo a pontificare ogni giorno di accoglienza ,diritti umani,diritti degli animali ,matrimoni fra omosessuali ecc.
Possiamo tranquillamente affermare che costoro non sono europei,non sono italiani,sono cosmopoliti e vedono nell’immigrazione il cavallo di troia onde distruggere,sporcare ,insozzare quel poco che è rimasto della cultura e dell’identità europea.Essi sono il frutto marcio di 50 anni di cultura libertaria marxista ,permissivista che a partire dagli anni ’60 è diventata, attraverso i massmedia in senso lato, fenomeno di massa
Retoricamente ci chiediamo:ma dove vivono costoro? vivono nei quartieri periferici delle nostre città sempre più ostaggio di bande di immigrati,spacciatori,delinquenti vari o in zone borghesi dove gli unici immigrati sono i loro camerieri o i loro giardinieri sottopagati, magari in nero?
Attenzione popoli europei, attenzione italiani:svegliamoci prima che episodi come quello capitato nelle marche saranno la normalità;svegliamoci prima che, quale conseguenza di una fortissima immigrazione (sta già capitando) intere zone della nostra patria saranno sotto il controllo di stranieri,di allogeni.
70 anni fa la nostra europa veniva occupata militarmente dagli Stati Uniti d’America,ora da circa 25 anni la nostra Europa è sempre più occupata fisicamente da milioni di stranieri:quale sarà il nostro destino?divenire minoranza?qualè il destino dell’Europa e degli europei?
Dobbiamo immaginarci fra 30-40 anni un’europa dove gli immigrati o i figli di essi saranno il 30% della popolazione con zone a predominanza islamico-sunnita-wahabita dove legge sarà la sharia?Addirittura assisteremo a vere e proprie rivolte in nome dell’Islam sunnita-wahabita con attentati,morti come avvenuto recentemente in Libia e come sta avvenendo in Siria o in Iraq?
Dobbiamo altresì immaginarci fra 30-40 anni un’Europa ove accanto a quartieri islamico-wahabiti vi saranno zone ,quartieri ove il libero consumo della droga sarà la normalità?un’Europa ove sarà normale cambiare il sesso o addirittura consumare sesso con animali?E’ questo il destino ineluttabile dell’Europa?
Purtroppo oggi le forze del male,del cosmopolitismo –di cui questi intellettuali,questi politici,questi chierici sono la lunga manus -sembrano prevalere,la nostra identità è oscurata,la nostra economia distrutta,la nostra patria occupata:dove sono gli europei?dove sono gli italiani?
Una solo parola per concludere:SVEGLIAMOCI!!!

DISASTRO FERROVIARIO? NO DISASTRO ITALIANO.

di Paolo Rada Jafar

Quanto è avvenuto qualche settimana fa in Puglia, ovvero l’incidente ferroviario sulla linea Corato Andria è una sorta di esemplificazione paradigmatica, un valido esempio, dello sfacelo morale, strutturale, lavorativo, antropologico in cui versa la nostra penisola ed in particolare determinate regioni.
Al di là del dolore meccanicamente divenuto spettacolo in ogni tragedia da esibire, magari sotto lauto compenso, in televisione attraverso piagnistei o strepiti vari (è ormai una costante di qualsiasi tragedia), quello che subito è avvenuto è stato uno scaricabarile di responsabilità tra tutti i vari protagonisti della vicenda.
Il primo responsabile della colpa di quanto avvenuto è stato individuato nel fatto che vi era un unico binario e che per intoppi burocratici non era stato ancora modernizzato, nonostante l’Europa (una sorta di entità metafisica che diviene oggetto reale…) avesse stanziato dei fondi onde raddoppiare la tratta.
Certo, sicuramente, se la tratta fosse stata a doppio binario non vi sarebbe stato nessun incidente: questo penso sia lapalissiano, come altrettanto lapalissiano è il fatto che appena si vuole modernizzare una ferrovia, una strada, una qualsiasi infrastruttura come avvoltoi, o come api sul miele abbiamo due soggetti che si gettano a capofitto ad intralciare le suddette modernizzazioni: da un lato i vari gruppi ambientalisti e dall’altro tutti quei soggetti politici che volendo lucrare sui fondi stanziati ritardano, litigando fra loro, sull’assegnamento degli appalti o sulle mazzette da spartirsi, l’inizio dei lavori stessi.
In ogni caso se presumiamo come valida l’affermazione che il disastro è da imputare al binario unico ciò vorrebbe dire che tutti i treni che funzionano a binario unico sono passibili di incidenti o addirittura che è normale, essendoci un binario unico, che vi siano incidenti o disastri. La maggior parte delle tratte ferroviarie sono a binario unico e non mi sembra che gli incidenti siano all’ordine del giorno…
Dunque vi è qualcosa che non torna in questo ragionamento…
Di chi era la direzione della suddetta tratta ferroviaria? Quale ente amministrava e gestiva quel binario?Se poniamo questa domanda forse incominciamo a capire meglio il perché sia successo l’incidente…La regione Puglia aveva appaltato la gestione della suddetta tratta ad una società ad hoc semipubblica la quale, probabilmente, non brilla e non brillava per la manutenzione della linea, per la formazione dei propri dipendenti e che per guadagnare sempre più riduceva dunque tutte quelle spese di formazione o di manutenzione delle infrastrutture che servono PREVENTIVAMENTE a impedire che si verificano le tragedie o gli incidenti…
Questa considerazione fa emergere il lato del declino morale delle classi dirigenti italiote le quali hanno inteso le privatizzazioni come l’assegnazione di appalti pubblici in un caso o la direzione di determinate infrastrutture pubbliche quale torta da spartirsi fra amici degli amici…Si privatizza l’acqua? A chi andrà l’appalto della gestione dell’acquedotto? Alla società creata ad hoc composta, magari (le nostre sono solo supposizioni senza nessun fondamento reale…) dal cugino del politico di turno, con l’affarista legato a determinate associazioni criminali…Si privatizzano le tratte ferroviarie? A chi andrà l’appalto della gestione? La risposta la lascio a voi cari lettori…
Sempre rimanendo in tema di decadenza morale meritano una citazione i due capistazione i quali non si sono presentati al primo interrogatorio con i magistrati adducendo la motivazione,suffragata da certificato medico,della depressione…Naturalmente nessuno sa nulla dell’alterazione compiuta a penna sul registro di partenza del treno da Andria…
E’ la solita Italia furba, cinica, cattiva, affaristica, vile, corrotta sempre pronta a scappare dalle proprie responsabilità…E’ la solita Italia: l’Italia del “tutti a casa”, l’Italia del “coraggio scappiamo”, in una parola l’Italia dell’otto settembre…

CONFERENZA 22 LUGLIO 2016: ISIS:A SERVIZIO DELL’OCCIDENTE CONTRO L’ISLAM E L’EUROPA

Comunicato stampa

Un incontro per unire la testimonianza di Simone Codara e un’analisi della vera natura del Califfato

«Isis: a servizio dell’Occidente contro l’Islam e l’Europa»

Venerdì 22 luglio, ore 20,45, presso la sala conferenze di via Mascagni 85 (zona Longuelo), Bergamo, Caposaldo proporrà in via del tutto straordinaria rispetto alla propria agenda dei lavori l’incontro dal tema Isis: a servizio dell’Occidente contro l’Islam e l’Europa.

Primo ospite e relatore della serata sarà Simone Codara, marito della bergamasca Maria Riboli, barbaramente assassinata dai terroristi che si sono rifatti all’Isis nella strage di Dacca del 1 luglio scorso.

Parteciperanno anche Diego Fusaro, filosofo e docente di filosofia all’università San Raffaele di Milano, e Simone Boscali, segretario di Caposaldo.

Il fine della serata sarà raccogliere la testimonianza del coniuge di una vittima di terrorismo, una testimonianza che vuole essere un invito a un’azione più consapevole per combattere efficacemente e alle sue vere radici questo male.

Boscali presenterà il punto di vista di Caposaldo sulla situazione inquadrando l’Isis non come prodotto di un Islam genuino ma, al contrario, quale semplice creazione, diretta o indiretta, dei governi occidentali allo scopo di indebolire alla radice due potenziali antagonisti del capitalismo globale: l’Islam tradizionale e l’Europa delle comunità (da cui il titolo della conferenza)

Fusaro evidenzierà una volta di più il logico collegamento filosofico e operativo tra capitalismo globale da un lato e terrorismo usato come arma di manipolazione dall’altro.

Modera il tavolo Alberto Nicoletta, di Caposaldo, coi suoi importanti contributi in analisi geopolitiche, militari e sul terrorismo.

L’ingresso è libero e gratuito.

Evento Facebook su: https://www.facebook.com/events/1618577991805056/

Nata come coordinamento di movimenti e associazioni legati da una comune battaglia Caposaldo costituisce ora un’associazione che raccoglie le esperienze e le sensibilità personali di militanti di diverse provenienze. Scopo del movimento è la lotta contro il sistema capitalista e il Nuovo Ordine Mondiale con la messa in campo in particolare di momenti di controinformazione, volantinaggi e incontri di approfondimento. La varietà originale degli associati consente di trattare il tema da diverse prospettive, dall’economia alla politica, dalla spiritualità all’ecologia.

Per informazioni:

Simone Boscali, cell. 3314298972

Il video della conferenza:

UNIRE UN’EUROPA IN ODORE DI ZOLFO

di Simone Boscali

Prima di scrivere queste riflessioni ho sprecato un po’ di tempo a leggere le versioni contrarie rispetto al fatto che me le ha ispirate.

Mi riferisco alla recente cerimonia di inaugurazione in Svizzera del tunnel del San Gottardo e alle sue simbologie sataniste. Poiché la fantasia e l’inconscia volontà di credere a ciò che si vuole sono forti anche nell’animo meglio intenzionato, ho incrociato le interpretazioni antagoniste (come quella di Maurizio Blondet) con quelle dei siti di disinformazione (che non cito per non far loro pubblicità) nel modo più distaccato possibile e la mia conclusione è che se l’interpretazione di un Blondet o di altri autori stranieri non è esatta al 100%, siamo almeno al 90.

Prima di proseguire si badi bene. Non si vuole, nelle righe che seguono, dare sfogo a un piagnisteo scandalistico cattolico-integralista e nemmeno omaggiare il bigottismo del fondamentalismo islamico noto alle cronache. Si vuole invece parlare di un satanismo legato agli ambienti politico-finanziari che trascende ogni visione religiosa e che anzi precede l’istituzione stessa delle maggiori fede monoteistiche (si pensi ai culti de facto satanici ai vari Seth, Saturno, Kronos, Ahriman, etc…). E si tratta oggi di un fenomeno che, sebbene possa non interessare alle persone prive di una sensibilità spirituale, si interessa di tutti, religiosi e non.

Ahimè, a dispetto degli articolati tentativi dei debunker di far passare l’allarme su questa inaugurazione come l’ennesima paranoia complottista, ho trovato solo conferme del reale significato satanico di quella cerimonia e il loro collegamento alla locale mitologia elvetica per spiegare certi simbolismi paiono meno efficaci di una foglia di fico.

Ciò che mi preme maggiormente ora non è però l’approfondimento di quello che ormai possiamo identificare come un vero rituale a Satana da parte dei potenti d’Europa e dei loro collaboratori, quanto capire perché una cosa di questo tipo, che ha avuto una certa eco anche nei media di regime ed è facilmente rintracciabile in rete, non abbia scosso le coscienze dei più, nemmeno di coloro, pagani, cristiani o musulmani, che dovrebbero avere in proposito maggior sensibilità.

E torniamo al discorso del complottismo poiché ciclicamente si verifica che quelle previsioni che gli autori e i militanti definiti con disprezzo “complottisti” dalla visione di regime si rivelano corrette a distanza di tempo. Solo che il pubblico non è in grado di cogliere la portata di questo vuoi perché le vecchie previsioni “cospirazioniste” sono state nel frattempo banalmente dimenticate, vuoi perché, al contrario, non se ne riconosce l’importanza in quanto il fatto previsto a suo tempo si è in effetti verificato ma sicuramente per il pubblico deve avere un altro significato, positivo e non negativo.

Questo stesso ragionamento si può proporre nel caso del satanismo. Da tantissimo tempo infatti siamo vittime di una capillare esposizione di simboli satanici, massonici e contro-iniziatici. Simboli mimetizzati sotto significati annacquati rispetto al loro valore originale o comunque difficili da cogliere e che non sono sempre simboli visivi ma, talvolta, nascosti in numeri, date, suoni.

Nel caso dei segni visivi, il simbolo satanico a cui siamo probabilmente più esposti è la contro-runa di Yr (che si oppone alla runa salvifica di Algiz). Si tratta di un antichissimo simbolo che raffigura un uomo stilizzato col capo e le braccia verso il basso a rivelare la propria tensione e devozione verso gli inferi. Come possiamo notare essa è nascosta in quello che dagli anni sessanta in poi è conosciuto come il simbolo della pace particolarmente in voga nel movimento hippie in America, e oggi molto usato per esempio sui capi di abbigliamento, specialmente femminili o per bambini.

Anche l’occhio onniveggente della massoneria fa spesso capolino nei video musicali, in particolare di cantanti come Lady Gaga, ottenendo il doppio risultato di abituare gli spettatori all’idea di essere sempre controllati da un’entità superiore (in realtà inferiore) ma anche di sminuire e banalizzare il significato di quel simbolo così da non darvi la giusta importanza se notato in contesti più formali.

Sempre molti cantanti fanno ricorso nei video o nelle scenografie dei concerti a parodie di sacrifici o rituali violenti con uso di carne e sangue (ora reali, ora di scena) o cadaveri in putrefazione (in questo caso si spera siano solo scenografici).

Ricordiamo poi il simbolismo intrinseco all’Expo 2015 di Milano, un omaggio al capitalismo predatorio incastrato fra le due notti di Valpurga (30 aprile/1 maggio) e di Halloween (31 ottobre/1 novembre) con tanto riproduzione modernista di un Albero della Vita che fin troppo rievoca l’omonimo albero posto nel Giardino dell’Eden e del quale Adamo ed Eva non riuscirono a cogliere il frutto dopo aver mangiato quello dell’Albero della Conoscenza (una conoscenza rubata, prometeica) grazie alla cacciata divina. Evidentemente, in quella manifestazione dedicata al dio denaro, l’uomo voleva riprendersi un frutto che una divinità più saggia gli aveva negato.

Il continuo stillicidio di queste simbologie, visibili e non, ha l’effetto di assuefarci, di abituarci poco alla volta alla presenza del Male al punto da rimanere insensibili nei momenti di una sua effettiva rivelazione, una comparizione che quasi non viene notata nemmeno da chi, pagano, cristiano o musulmano, dovrebbe essere più attento a queste cose.

Non sembra infatti possibile, nemmeno dopo aver dato il maggior credito possibile ai disinformatori del debunking, che un vero rituale come quello dell’inaugurazione del San Gottardo possa essere passato sotto silenzio e che non una sola voce ufficiale si sia levata per esempio dalla Chiesa.

La presenza di importanti personalità dei governi europei non fa che rendere l’avvenimento ancora più inquietante, quale che fosse il loro stato d’animo. Possiamo credere che nessuno tra Matteo Renzi, Angela Merkel e François Hollande abbia colto il valore rituale e satanico della rappresentazione cui stavano assistendo? Se è così questo significa che anche le maggiori personalità di governo hanno ormai una capacità di lettura, una coscienza della realtà del tutto azzerata e questo fa di loro dei perfetti burattini, cosa che li delegittima immediatamente. Ma se, come è più probabile, essi hanno perfettamente inteso ciò cui hanno assistito… assumerebbero all’istante un ruolo ben diverso. Complici di quel rituale e in qualche modo facenti parte del complesso sistema dei livelli di potere che accedono a quella forma di devozione.

E in entrambi i casi, di fronte alla loro impassibile presenza (quale che fosse la ragione di questa impassibilità) il popolo non ha colto nulla sebbene tutto, ma proprio tutto sia reperibile e visibile.

Questo è l’effetto del piccolo ma continuo avvelenamento quotidiano delle coscienze. E’ l’effetto della “rana bollita” che, messa in una pentola d’acqua fresca, non si accorge che si sta scaldando poco alla volta e quando è sul punto di essere bollita non ha più la forza di saltare fuori. Siamo stati drogati interiormente e la nostra coscienza profonda è annebbiata, incapace di cogliere i piccoli segnali coi quali il Male si annuncia al punto da non comprendere nemmeno il momento in cui si è presentato ufficialmente con tanto di sfoggio diplomatico.

Aver preso correttamente atto di quanto scritto sopra (un resoconto comunque abbozzato, insufficiente) è il primo passo per ri-vedere tutto ciò di cui si è parlato sotto una luce rinnovata e ri-prendersi la propria coscienza della realtà, scatenando un effetto domino che poco alla volta disintossichi i nostri occhi annebbiati.

CORSI DI FORMAZIONE – ECONOMIA

“ELEMENTI DI POLITICA MONETARIA – 1a parte”
Venerdì 8 luglio presso oratorio San Francesco
Ingresso via Pola, Zona Gleno – Bergamo, ore 20.30

Partecipazione libera e gratuita

E’ gradita la prenotazione per un’adeguata preparazione degli spazi

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A partire dal 25 maggio 2016 l’associazione Caposaldo ha organizzato e messo gratuitamente a disposizione corsi sui temi di proprio interesse politico e culturale.

Il fine, ambizioso ma doveroso in quest’epoca di pensiero unico, è quello di formare un quadro di personalità e guide capaci di portare avanti la fuoriuscita dal sistema capitalista, dentro o fuori l’associazione.
I corsi si estenderanno verosimilmente per un paio d’anni, ma si compongono di aree tematiche e lezioni indipendenti al fine di facilitarne la frequenza.
La partecipazione è inoltre assolutamente gratuita in linea con lo spirito di servizio comunitario dell’associazione Caposaldo.
Man mano saranno comunicate date, orari e ubicazioni delle varie lezioni con una comunicazione costante e aggiornata tramite i nostri canali informatici (sito, mailing list, pagina Facebook, etc.).
I temi via via trattati saranno: economia e finanza; geoingegneria; manipolazione e disinformazione; alimentazione; tecnologia.

Il video del corso: