Archivi tag: TTIP

CONFERENZA NATO, TTIP E CETA

 

Comunicato stampa

Incontro su NATO, TTIP e CETA organizzato congiuntamente da tre associazioni

La stagione di conferenze dei gruppi Riconquista Europea, Rete No TTIP e Caposaldo, inizia con un evento che si preannuncia di alto livello e su un tema che, tra frenate e rilanci, continua a essere tra i più significativi per gli interessi della gente comune come per tutte le nazioni europee, Nato, Ttip e Ceta: trappola americana all’Europa.

L’incontro, organizzato in perfetta sinergia dai tre movimenti, si terrà venerdì 18 novembre, ore 20.45, presso la sala conferenze dell’associazione culturale – ristorante MAGUS, via Camozzi 144, Bergamo.
I relatori della serata saranno il filosofo Diego Fusaro, docente all’università San Raffaele di Milano; Simone Boscali, in rappresentanza dell’associazione Caposaldo per il settore geopolitica; Marcello Berera, portavoce della rete No Ttip; Marcello Foa, giornalista e scrittore; Stefano Vernole, redattore della rivista di studi geopolitici “Eurasia”.

Modera il tavolo Flaminio Maffettini di Caposaldo.

L’alleanza militare della Nato (North Atlantic Treaty Organization), in vigore da una settantina d’anni, e i trattati di libero commercio fra l’Unione Europea e rispettivamente gli Stati Uniti (Transatlantic Trade and Investment Partnership – Ttip) e Canada (Comprehensive Economic and Trade Agreement – Ceta) attualmente in fase di trattativa, rappresentano non solo due momenti di forte e a nostro avviso discutibile contatto tra Washington e l’Europa. Essi costituiscono due pezzi di un medesimo rompicapo che mira a fare un tutt’uno dei due grandi blocchi sulle sponde opposte dell’Atlantico, gli Stati Uniti, con l’aggiunta del satellite Canada, e l’Unione Europea, appunto.
Alla subalternità militare e in politica estera che attualmente piega l’UE agli USA verrebbe ad aggiungersi anche il totale allineamento in materia commerciale-finanziaria-lavorativa creando le premesse per una grande entità “nordatlantica” in cui la potenziale prosperità dei singoli stati europei, già depauperati dai diktat di Bruxelles, verrebbe ulteriormente intaccata da una ancora più massiccia influenza americana.

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/670075383155191/

Di seguito una breve presentazione dei relatori ospiti delle tre associazioni organizzatrici.

Diego Fusaro, 1983, è ricercatore e docente di filosofia presso l’università San Raffaele di Milano. Allievo del grande filosofo marxista e comunitarista Costanzo Preve. Ha rilanciato il pensiero anticapitalista castrando la falsa e superata dicotomia destra-sinistra, per un’Europa di patrie sovrane e solidali. Ha scritto svariati libri fra cui ricordiamo “Bentornato Marx” e “Minima Mercatalia”.

Stefano Vernole è giornalista pubblicista, vicedirettore di “Eurasia -Rivista di studi geopolitici”. Responsabile relazioni esterne del Centro Studi Eurasia Mediterraneo, è autore di: “Ex Jugoslavia: gioco sporco nei Balcani. Frammentazione nazionale e risiko geopolitico del Kosovo”; “La questione serba e la crisi del Kosovo”;,coautore del libro “La lotta per il Kosovo”.

Marcello Foa, giornalista montanelliano, blogger d’opinione e scrittore, tra i pochi in grado di far passare notizie “controcorrente” anche attraverso organi di informazioni ufficiali. Lavora prevalentemente presso “Il Giornale e il “Corriere del Ticino” e scrive per il movimento “L’Intellettuale Dissidente”. E’ autore di “Gli stregoni della notizia” e di due romanzi, “Il ragazzo del lago” e “Il bambino invisibile”.

Sull’associazione MAGUS: via G. Camozzi, 144, 24121 Bergamo BG; tel. 035 472 0614

Cibo, Arte, Spettacolo & Cultura
Magus è un luogo magico, è la sintesi di mondi diversi, in cui la qualità è il principio guida. Abbiamo immaginato un posto dove incontrare, scoprire, conoscere e gustare. L’arte, lo spettacolo e il cibo si fondono in un unico spazio nel cuore della città. Abbiamo sognato un posto semplice, che respira la storia del luogo che lo ospita. Magus è un APS, un’associazione di promozione sociale, nata per promuovere la cultura del cibo biologico e della cucina salutare oltre che per stimolare la ricerca del benessere personale. Le attività di MAGUS sono riservati ai soci. L’iscrizione annuale prevede una quota associativa di 10 euro.

Per informazioni:
Simone Boscali, cell. 3314298972

Strage di Parigi, quarto attacco all’Europa in pochi mesi


Ci siamo. Siamo stati facili profeti, come previsto dall’articolo di fine settembre, è partito il quarto attacco all’Europa in pochi mesi! Protagonista è questa volta l’estremismo islamico armato.

Questa è un storia di chiaro/scuri, fatta di fanatismo e servizi segreti. Dal ruolo di Bin Laden, amico della famiglia Bush, che in Pakistan all’inizio degli anni ’80 con l’aiuto della CIA organizza le prime milizie islamiche anti russe, all’utilizzo delle stesse in Cecenia negli anni novanta, alle ombre sulle dinamiche dell’11 settembre a New York, fino ad arrivare all’uso dell’Internazionale islamica sia per sbarazzarsi del ‘non allineato’ Gheddafi che nella Siria amica dei Russi.

Alcuni settori degli USA da una parte additano l’Islam come la grande minaccia tramite i media servili, e, dall’altra, chiudono un occhio sulle sovvenzioni alla Jahd tramite un membro della Nato (Turchia) e i propri fantocci delle petromonarchie. Qual è l’obiettivo di fondo? Qual è il piano strategico messo in atto per un’Europa ormai da anni senza statisti?

L’obiettivo è sia geopolitico, sia economico: implementare il trattato/gabbia TTIP, introdurre la dittatura digitale della moneta elettronica, dare con la scusante del terrorismo islamico un forte ‘giro di vite’ al controllo elettronico/poliziesco, continuare nella stretta burocratico/fiscale delle classi medie e fare ulteriormente avanzare la stretta sui salari.

Attenzione: l’obiettivo è, facendo leva sulla grande paura, trasformare il nostro continente da crogiolo di identità storiche e culturali diverse in una grande gabbia senza identità, alla mercé dello stivale americano e della grande finanza. In poche parole, trasformare l’Europa in una ‘PRIGIONE dei POPOLI’.
Andrea Farhat


Tre attacchi micidiali all’Europa: l’estate calda del continente

Un’estate di fuoco per l’Europa.
Tutto comincia in giugno e va avanti fino a tutto luglio, è lo psicodramma euro-mediatico sulla Grecia.
Il paese ellenico e con esso l’Europa vivono due mesi di fuoco per fronteggiare la crisi del debito.
È opportuno ricordare che in Grecia tutto parte dai conti truccati ad opera della Goldman Sachs nel 2001 per fare entrare, in zona Cesarini, la Grecia nell’euro.
La banca USA viene poi condannata per la sua “fantasia contabile” sul caso Grecia ad una grossa multa.
Visto il ruolo della Goldman Sachs (vera punta di diamante della finanza usurocratica americana) è possibile pensare che il vero obiettivo dei conti truccati in quell’occasione fosse realmente la volontà di mettere una bomba ad orologeria nei conti europei per poterla poi sfruttare, come poi è avvenuto, nel momento più opportuno.
Così la prima parte dell’estate è stata monopolizzata dalla psicodramma collettivo sulla Grecia lasciando una grave ferita alla credibilità finanziaria dell’intero continente.
Agosto e settembre sono invece caratterizzati dall’esodo di massa, prima via mare, poi via terra attraverso il nuovo “varco balcanico” reso improvvisamente praticabile per masse sempre più ampie di immigrati/profughi alla ricerca dell’Eden europeo.
La pressione dei media, veri bombardieri dell’ordine mondialista, è stata totale, hanno mosso tutte le pedine disponibili.
Dagli inviati specialissimi dei TG, ai lacrimevoli talk-show, ai dotti editoriali sempre pronti a farci una lezioncina in chiave pro-invasione in nome dei diritti umani (vera ideologia della mondializzazione).
In realtà questo progressivo ed epocale flusso sembra favorito da una strategia di fondo tendente a creare uno shock identitario all’Europa e prospettando nel medio/lungo termine la creazione dell’homo economicus senza identità, vero obiettivo degli strateghi dell’indebolimento dell’Europa.
Le due prime crisi estive hanno riguardato il debito pubblico e l’identità, l’ultima, quella della Volkswagen punta al cuore economico del continente, alla punta di diamante, trucchi a parte, della struttura e della credibilità industriale dell’Europa.
Il peso del pubblico nella proprietà, il ruolo dei sindacati nel Consiglio di Amministrazione e l’essere icona dell’efficienza germanica nel mondo, hanno reso la Volkswagen obiettivo ideale dei mastini del neoliberismo.
Quale può essere la ragione di fondo di questa micidiale e ravvicinata tripletta?
La mia ipotesi è che questi tre affondi siano stati orchestrati dall’altra parte dell’Atlantico per convincere alcuni settori economici europei, tuttora resistenti, ad accettare il TTIP.
I politici non hanno bisogno di pressioni in quanto già asserviti agli USA per vocazione.
Il TTIP, Trans Trade & Investment Partnership, è un trattato tra USA ed Europa sulla cui definizione è in atto un negoziato dal 2013.
L’obiettivo proposto è quello di integrare i due mercati, riducendo i dazi doganali e rimuovendo in una vasta gamma di settori le barriere non tariffarie e i regolamenti tecnici e le regole sanitarie. Insomma, l’ennesima spinta a favorire le corporates americane nel nostro continente.
Le oligarchie finanziarie mondialiste, con gli USA in prima fila, stanno cercando di imporre all’Europa un’ulteriore accelerazione del processo neoliberista che già tanti danni sta procurando a livello di salari e disoccupazione.
Con gli avvenimenti di questa estate si tenta di dare una spallata a chi tenta di opporsi al diktat USA.
Probabilmente se questi attacchi non sortiranno gli effetti desiderati dalle oligarchie finanziarie statunitensi è lecito aspettarsi, per l’autunno/inverno, qualche altra pesante sorpresa atta a piegare le ultime resistenze degli ambienti economici europei più riluttanti.

di Andrea Farhat