ZOOFILIA

di Andrea Ciocca

Aristotele considerava la vita sociale dell’uomo fondamentale per la propria esistenza. L’uomo è da lui definito, infatti, animale politico (zoon politikon) poiché riteneva le relazioni tra soggetti un’esigenza naturale che si sintetizzava immediatamente nella politica. Tali relazioni create all’interno di una Polis da una pluralità di soggetti costituivano la comunità, la quale condivideva in armonia, un ambiente abitato anche da altri esseri viventi ed enti inanimati, quali gli animali, i vegetali, la terra, i fiumi, i monti ecc. Se tale fondamento però era corrotto, alterando le naturali relazioni disinteressate e genuine, il filosofo avvertiva che l’umanità inevitabilmente andava incontro alla peggiore delle sue fini: la sua totale estinzione. In definitiva, secondo Aristotele, se il singolo slega il proprio destino dal suo prossimo, abdica alla propria genuina essenza, slegandosi inevitabilmente anche dalla polis di appartenenza.
Attraverso l’alimentazione continua dell’egoismo e della competizione è in atto un processo di disumanizzazione e di alienazione che da quattro secoli, ossia con l’avvento del Capitalismo, porta a un tipo di relazioni esclusivamente utilitaristiche e opportunistiche facendo si, che la disgregazione ontologica-politica preannunciata da Aristotele sembra palesarsi con sempre maggior evidenza. E’ scontato, ma è bene sottolinearlo, che non è un caso che tale processo abbia inizio proprio con il Capitalismo. Esso non è un avvenimento naturale e necessario che si manifesta nella storia, ma si sviluppa attraverso passaggi studiati a tavolino, che grazi alle democrazie liberali trova ampio e deliberato accesso.
Il Capitalismo, essendo molto più di un semplice sistema economico, si insinua radicandosi nella nostra più intima essenza modificandone ogni azione. La figura dell’uomo egoico si amplifica: tutto gira attorno esclusivamente a se stesso e alla sua stretta cerchia, perdendo la visione del Tutto che è insito nella comunità, diviene incapace di rapportarsi con il suo prossimo, perde quindi la genuina essenza aristotelica che si basava appunto su relazioni naturali e disinteressate. Evidentemente però, l’uomo che vive in quest’epoca decadente, percepisce inconsciamente la mancanza che non riesce a tradurre, ripiegando inevitabilmente a un surrogato guidato artatamente dal sistema, che si materializza nella maggior parte dei casi in animali domestici dove il cane rappresenta la scelta maggiore.
L’infinito circo mediatico1 e materialistico2 che ruota attorno a tale animale evidenzia la volontà del sistema di alimentare l’alienazione dell’uomo dalla sua specie e convogliare l’istinto primordiale represso, nel cane. E’ in atto un autentico lavaggio del cervello che vede l’animale occupare spesso il posto di un neonato. Le ripercussioni sulla società sono devastanti provocando effetti che sono sotto gli occhi di tutti: dall’autentica venerazione, fino a forme/perversioni estreme che sfociano negli uomini-cane3.
Il fine di questo processo ha un duplice intento che vede in primis la volontà di portare l’uomo a livelli sempre più bassi. L’uomo che dovrebbe svolgere la sua vita col sol obiettivo di migliorarsi ed elevarsi verso l’Assoluto, ora è indirizzato verso il basso. La Ragione che è ciò che ci differenzia è annientata per far spazio al solo istinto. L’uomo e il suo Spirito sono annichiliti o meglio addomesticati, cosicché siffatto individuo possa meglio rientrare nelle logiche perverse consumistiche del Capitalismo. Ma esiste un altro obiettivo che ha la funzione di gravare sul calo di natalità. Il boom mediatico che raffigura l’animale come surrogato del neonato, agisce nell’inconscio della massa la quale preferisce l’animale – che richiede meno impegno e denaro – piuttosto che un figlio. Inoltre quest’ultimo fattore correlato con altri fenomeni artificiali (immigrazione), concorrono a un noto obiettivo di coloro i quali intendono annientare la Stirpe e la Tradizione europea4.
Parafrasando Aristotele, il Capitalismo, o meglio i signori che manovrano tale sistema, hanno artatamente corrotto l’uomo nella sua essenza (relazioni genuine) cosicché si scatenasse un effetto domino dando vita alla sua alienazione, sradicandolo dalle sue radici e dalla sua terra (polis di appartenenza). In altre parole, l’uomo perde i punti di riferimento insiti nella Tradizione, il senso di appartenenza, divenendo apolide e cosmopolita, ergo l’individuo perfetto per il Capitalismo5.

1: Un esempio su tutti la pubblicità di Amazon Prime che pubblicizza un marsupio per bambini ma invece del neonato hanno inserito un cane o la costante presenza di cani in programmi televisivi…
2: Toilettatura, SPA per cani, negozi di abbigliamento per i cani, infinita varietà di cibi a seconda del cane…
3: “Comunità” sorta negli ultimi anni da sottoculture britanniche. Movimento che conta diecimila aderenti, proveniente dagli ambienti maschili e omosessuali.
4: Nell’agenda del NWO rientra la ormai nota volontà di abbattere numericamente la popolazione mondiale oltre che la volontà di creare l’essere meticcio.
5: Tale scritto non vuol denigrare né tanto meno demonizzare gli animali (chi scrive è da svariati anni vegetariano con parentesi vegane) ma intende sensibilizzare il progetto mondialista che si cela dietro tale zoofilia.